14 marzo 2012

Il coraggio di Anna, si laurea con 110 e lode dal letto di rianimazione

TORINO – Un doppio trapianto di polmoni sette mesi fa non le ha cancellato un sogno: laurearsi in Psicologia. E Anna Paschetta, la ragazza piemontese di 25 anni affetta dalla nascita da fibrosi cistica, la sua tesi l’ha discussa dal suo letto nel reparto di Rianimazione all’ospedale Molinette di Torino. Risultato? Si è laureata con 110 e lode. Straordinaria determinazione e forza di volontà, nella storia di Anna Paschetta, che la scorsa estate ha subito il trapianto di entrambi i polmoni ed è stata nuovamente ricoverata, a fine febbraio, a causa di una polmonite. La singolare seduta di laurea si è svolta nella stanza di ospedale in cui Anna è ricoverata, con una commissione esaminatrice giunta appositamente dalla Facoltà di Psicologia e guidata dalla docente Silvia Ciariano. La ragazza ha potuto presentare e discutere la tesi anche grazie alla strumentazione di ultima generazione di ventilazione con caschetto, minimamente invasiva per la paziente.

FELICITA’. «Sono contenta – dice alla fine Anna, che desidera diventare educatrice -, ho studiato per cinque lunghi anni per raggiungere questo obiettivo». Per i genitori Giorgio e Agnese la laurea della figlia è soprattutto una conferma: «Anna è una forza, Anna è speciale – commenta commossa la madre -. Noi diciamo sempre – aggiunge – che nostra figlia è nata con una letterina in più rispetto agli altri bambini. Stiamo imparando a leggere piano piano questa lettera e stiamo capendo che contiene dei grandi valori. Anna è piena di vita – racconta poi la madre -, ha fatto nuoto per anni, ha anche preso il brevetto di bagnino. È una ragazza speciale».

I DOCENTI. Ma il traguardo raggiunto dalla ragazza ha un grosso significato anche per tutti i suoi coetanei: è quanto afferma la docente Silvia Ciairano a conclusione della seduta di laurea alle Molinette. «Questa esperienza insegna che bisogna combattere – afferma – e che nella vita, se ti impegni, puoi farcela. Siamo tutti molto legati ad Anna – conclude la docente della Facoltà di Psicologia – Ma lei ha fatto tutto da sola, con straordinaria forza; nessun trattamento particolare». Molta soddisfazione anche da parte del professor Marco Ranieri, direttore del reparto di Rianimazione che oggi ha accolto la seduta di Laurea. «Ciò che succede oggi – è il suo commento – dimostra che Terapia intensiva si può aprire, mantenendo gli stessi standard e la stessa efficacia di cura, anche nelle condizioni più estreme».

Fonte http://www.leggo.it/

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