03 marzo 2012

Mutui-beffa, occupato il palazzo di giustizia di Cagliari. In prima fila, davanti al tribunale, il disabile che presto sarà sfrattato dall'ufficiale giudiziario.

Mutui-beffa, occupato il palazzo di giustizia di Cagliari. In prima fila, davanti al tribunale, il disabile che presto sarà sfrattato dall'ufficiale giudiziario.

C'era anche lui, sulla sedia a rotelle, ieri al palazzo di giustizia per protestare contro i mutui-beffa che gli hanno portato via tutto, anche l'azienda. Il 29 marzo Salvatore Murgia, 71 anni, sa di non avere scampo: quel giorno sarà sfrattato dall'ufficiale giudiziario. La sua azienda è stata venduta all'asta e col ricavato sarà pagato il debito che ha con una banca.

Il suo, come quello di molti altri agricoltori, non è un debito personale, ma provocato dalla famigerata legge 44, che nel 1988 abbatteva gli interessi sui mutui e l'ha fatto fino a quando, nel 1996, non è stata bocciata da Bruxelles come «aiuto di stato». Ieri Salvatore Murgia non era solo. Davanti alle scalinate del Palazzo, si è schierato insieme a una delegazione degli indignados isolani, sono quelli che si riconoscono nella Consulta dei movimenti. Dai pastori alle partite Iva, al Presidio anti-tartassati di viale Trento sono scesi in piazza ancora una volta per contestare le banche e le aste giudiziarie. Lo faranno ogni giovedì, per «contrastare - dicono - quella che continua a essere un'aggressione».

Ieri hanno scelto una coreografia dal forte impatto. Dopo aver ribattezzato la piazza, «via degli amici delle banche», hanno steso un tappeto bianco, affisso striscioni e volantini alle colonne del Palazzo. Fra i tanti cartelli, uno su tutti: «Marco sarà il mese della nostra rivolta». Rivolta annunciata da Giuseppe Carboni, portavoce della Consulta: «Ci avevano detto che le aste erano sospese e invece non è così. Le banche continuano a pignorare e a gettare sul lastrico chi non ha colpe se non quella di aver sottoscritto, a suo tempo, quei contratti di mutuo da cui poi la Regione si è sfilata all'indomani della sentenza dell'Unione Europa, lasciando gli agricoltori in balia delle banche. Con gli istituti di credito che prendono di avere dai singoli, quanto già avuto in anticipo dalla Regione».

La Giunta Cappellacci ha cercato di fermare le azioni giudiziarie, ma il cosiddetto monitoraggio è in corso, mentre gli ufficiali giudiziari avanzano inesorabili. Nell'attesa di una soluzione definitiva - se mai arriverà - qualche spiraglio arriva dalla commissione agricoltura della Camera, che ha accolto all'unanimità la risoluzione presentata da Salvatore Cicu del Pdl. In sintesi, «il governo assumerà iniziative destinate a sospendere i giudizi pendenti e le esecuzioni forzate a danno di chi è indebitato a causa della legge 44». Un primo passo sarà lo spostamento, alla fine del 2012, della conclusione dei lavori della commissione nazionale incaricata di trovare una soluzione. Ma nel frattempo serve che il Governo blocchi le aste: lo farà?

di Umberto Aime

La versione integrale e originale di questo articolo è presente sul sito
http://lanuovasardegna.gelocal.it/

A cura di Raimondo per Niente Barriere 
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