Presentata una petizione popolare con la richiesta al presidente della giunta regionale Toscana di continuare «a salvaguardare il diritto all’assistenza sanitaria gratuita e universale nella nostra Regione escludendo la compartecipazione Isee dai servizi e le prestazioni sanitarie e sociosanitarie che rientrano nei Lea (Livelli essenziali di assistenza). Le associazioni promotrici sono Adina, Consulta comunale degli invalidi e handicappati Comune di Firenze; Consulta salute mentale Firenze; Os Club sanità; Medicina democratica Toscana; Associazione disabili psicofisici Empoli; Aniep-Siena; Coordinamento etico nazionale Caregiver; Diritti e società Toscana onlus. Questo l’obbiettivo della campagna regionale “No Isee” e della petizione popolare lanciata e presentata ieri da diverse associazioni promotrici, che si occupano di non autosufficienza, handicap, salute mentale, difesa del diritto alla salute.
La vicenda prende avvio dal fatto che con l’ultima finanziaria regionale per il 2012 la nostra Regione ha previsto la compartecipazione dei cittadini anche alla spesa sanitaria, tramite calcolo Isee, per i servizi e le prestazioni sanitarie e sociosanitarie. Scelta che le associazioni promotrici della petizione, ritengono in contrasto con il dettato costituzionale e che colpisce, nei fatti, “l’universalità del servizio sanitario che rappresenta uno dei pilastri della convivenza civile e della coesione sociale del nostro paese e della nostra Regione.” Nel concreto, si legge nella petizione «tali misure andrebbero a colpire le fasce di popolazione (anziani non autosufficienti, disabili) più deboli e le loro famiglie già fortemente gravate dal contributo per la quota sociale», col rischio concreto che per molti si arrivi «a farli rinunciare alle prestazioni per insostenibilità economica e a ricondurre la non autosufficienza e disabilità nella sfera del privato, nel chiuso delle mura domestiche e delle cure a carico delle donne». Da qui la richiesta al presidente della Regione Rossi di «continuare a salvaguardare il diritto all’assistenza sanitaria gratuito e universale nella nostra Regione escludendo la compartecipazione Isee dai servizi e le prestazioni sanitarie e sociosanitarie, che rientrano nei Lea (Livelli essenziali di assistenza)».
Per Rolando Terreni, membro dell’Associazione disabili psicofisici di Empoli: «Troppo diffusamente si ipotizza di considerare gli invalidi come se fossero ricchi e in grado di sostenere ticket tassando l’assistenza. Troppo spesso si diffonde il convincimento che bisogna prelevare sul reddito percepito dal disabile e costringerlo alla compartecipazione in cambio della assistenza offerta».
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