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IMU DETRAZIONI PREVISTE DAL DECRETO ORIGINARIO
La considerazione di partenza è ovviamente quella che avere persone non autosufficienti in famiglie comporta spesso la scelta obbligata di optare per una casa con spazi più ampi o attrezzati. Questo spesso significa pagare di più: nell’ottica IMU aumenterebbe in percentuale l’importo della tassa. In un’ottica di equità peraltro non si vede come possano essere ammesse detrazioni di 50 euro per ogni figlio al di sotto dei 26 anni (anche nel caso in cui quest’ultimo lavori e produca reddito) e non essere considerate le necessità di nuclei familiari in cui convivano persone con handicap gravi. Il tutto peraltro aggravato dai tagli dei finanziamenti statali per gli enti locali di assistenza e di sostegno ai disabili. Un’altra stangata a carico delle famiglie, soprattutto di quelle con maggiori difficoltà.
LE PROTESTE DELLE FAMIGLIE
Le associazioni a rappresentanza di queste famiglie si sono attivate nel veronese e hanno chiesto ai Comuni competenti territorialmente di farsi carico, nei limiti delle possibilità, di questa ulteriore tassa e quindi di garantire l’esenzione o quantomeno la riduzione dell’IMU. Sarebbe un esempio da seguire anche nel resto d’Italia: l’isolamento economico infatti è prodromico a quello sociale e mina gravemente un percorso di rivalutazione e accettazione del “diverso” portato avanti con impegno da Onlus e Enti che tutelano i disabili e i loro cari. [...]
Alessandra De Angelis
La versione integrale di questo articolo è presente sul sito http://www.investireoggi.it/
Letto su http://www.disablog.it/
Impaginazione a cura di Raimondo by Niente Barriere
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